La ricetta giusta

10 professionisti
10 ricette di prescrizione per lenti
10 pareri diversi

Non é un esperimento che ho fatto ma il frutto di riflessioni ed esperienze puramente soggettive.
Come é possibile che 10 persone diano 10 pareri diversi su uno stesso occhio?
Andiamo a vederne le motivazioni.

In primis, il motivo per cui ci saranno pareri diversi sono gli studi:
Chi ha studiato come oculista cercherá di fare refrazione utilizzando il ciclopegico.
Chi ha studiato come optometrista userá lenti positive e retinoscopia per cercare di ottenere lo stesso risultato senza l'ausilio di farmaci.
Nel primo caso tutta l'ipermetropia latente dovrebbe manifestarsi e divenire facilmente misurabile; nel secondo invece vengono mantenuti attivi i meccanismi naturali di accomodazione e convergenza, rendendo possibili misurazioni di forie, accomodazione e riserve fusionali.
Prendere in considerazione parametri diversi può quindi portare a valutazioni differenti.

Anche all'interno dello stesso frangente di studi esistono diverse interpretazioni... perché anche se le materie sono le stesse, a fronte di un unico problema esistono diversi pareri.

Vi faccio un esempio:
Ho delle cisti su una palpebra.
Cisti che coinvolgono le ghiandole di Zeiss e di Meibonio... perché si formano queste cisti?

A riguardo ho sentito molte valutazioni.
Secondo alcuni derivano da un affaticamento visivo dovuto ad astigmatismi mal corretti.
Secondo altri la causa é gastrica (mi é stato riferito di un oculista che richiedeva gastroscopie a riguardo).
Secondo altri ancora la causa delle disfunzioni ghiandolari é da ricercare nel fegato.
Infine, nel mirino,  rientrano una scarsa igiene palpebrale e stress.

Non so chi abbia ragione. Forse tutti, perché ogni professionista spiega e giustifica il  proprio motivo correttamente; il fatto é che il corpo umano é complesso, dannatamente complesso! Per quanto si cerchi di inquadrare sintomi e cause ci sono ancora molte cose che ci sfuggono.

Anche in ambito optometrico ci son diverse scuole di pensiero:
Uno stesso problema puó essere gestito variando il potere delle lenti (anche le variazioni di 0,25 sono importanti), usando prismi e/o visual training.

Personalmente cerco di essere aperto a tutte le cause, soluzioni e opzioni possibili, anche se rimango scettico riguardo a pratiche come il metodo Bates (in un vecchio articolo l'ho definito una cagata pazzesca), dal quale peró si potrebbe trarre qualcosa di buono: le affermazioni di Bates sulle tensioni muscolari hanno qualcosa in comune con alcuni concetti dell'optometria comportamentale (ma sto divagando).

Un'altra variabile importante sono le persone stesse: diversi pazienti possono gestire uno stesso problema in modi diversi, generando effetti diversi... anche nel tempo! Una stessa persona puó dunque dare due risultati diversi se analizzate in momenti o stati emotivi diversi.

Nei test dei 21 punti, anche uno squillo del telefono puó portare ad alterazioni sulle riserve fusionali variandone il risultato.


Allora com'é possibile ottenere dei valori corretti se tutte le misurazioni sono cosí variabili?

L'esperienza, l'attenzione ad alcuni dettagli come le abitudini e l'anamnesi, possono fare la differenza.
Se richiedete un secondo parere sarà comunque probabile che i risultati siano simili... non stupitevi però qualora risultassero differenti.

Quale sia l'approccio piú giusto per voi lo scoprirete mettendo gli occhiali: se risolverá il problema per cui siete andati da quel professionista probabilmente non sará necessario cercare altrove!

PS: ricordate che gli oculisti sono gli unici che possono fare diagnosi delle patologie oculari, prescrivere farmaci e eseguire interventi. Gli optometristi possono prescrivere le gradazioni delle lenti e sono in grado di gestire alcune problematiche di binocularitá del sistema visivo ma non possono esprimersi sulla salute dell'occhio in quanto non conoscono le patologie (se anche si conoscessero sarebbe solo per studi personali, ma questo non ci autorizzerebbe comunque ad esprimerci in tale frangente).

Commenti

  1. Buonasera o per meglio dire buonanotte Alberto.
    Ho scoperto ora il tuo sito e voglio davvero esprimerti la mia gratitudine per il lavoro che fai, anche a livello di divulgazione. Questo articolo mi riporta alla mia situazione che comincia davvero a diventare disperata..ormai é quasi un anno che vengo rimbalzato da oculisti ad ottici e non riesco a trovare un occhiale che non mi dia problemi. Purtroppo ho compreso a mie spese come spesso sia difficile tra ottici ed oculisti stabilire, in casi complessi, un dialogo tra di loro. Di fronte ai problemi riscontrati con gli occhiali vengo rispedito per una seconda opinione da un altro oculista, e siamo sempre lì a giocare tra un grado in più o in meno di asse dell'astigmatismo, un 0.25 in piú o in meno di miopia etc. Senza risultato. Non avrei mai pensato a quasi 30 anni dopo una vita a portare occhiali di trovarmi in una situazione del genere. Non ho nessuna patologia particolare che giustifichi tutto ciò, ma ho bisogno di un ottico che si prenda a cuore la persona e che con pazienza, perché evidentemente é una cosa molto sottile, si metta li con me a lavorare ad una soluzione senza fare spallucce dopo che un tentativo non funziona. Tu potresti tentare di aiutarmi? Mi pare di capire che sei a Vicenza, verrei volentieri da Bologna per mettermi nelle tue mani. Ti saluto e ti ringrazio ancora

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    1. Ti ringrazio molto per la fiducia accordatami preventivamente. Se vuoi vieni pure a trovarmi, ti chiedo solo di telefonare in negozio prima di passare al fine di farmi trovare a disposizione. (trovi link al sito del negozio sulla sinistra)

      A Bologna c'é l'istituto Zaccagnini che fa formazione di ottici e optometristi (é dove ho studiato optometria, anche se ero nella sede di Venezia e conosco meglio i docenti che insegnano piú a nord): spesso i docenti hanno anche propri studi e potresti dare una occhiata se c'é qualcuno di piú comodo.

      Mi é piaciuta molto anche l'intervista al Dr Luca Baldassarri che vidi su youtube. Se non erro ha un suo studio a Ravenna.

      Non fraintendere, sarei lieto (e curioso) di verificare la tua situazione! Mi dispiacerebbe peró farti fare molti km senza darti la certezza di una soluzione (certezze che, su due piedi, nessuno puó dare).

      Tienimi aggiornato.
      PS: ultimamente blogger non mi avvisa piú quando arrivano commenti... quindi ogni tanto me ne sfugge qualcuno.

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    2. Reduce da un corso di aggiornamento é emerso questo argomento: differenti ricette e nessuna che vada bene.
      Veniva suggerita una valutazione non solo visiva ma anche posturale. A tal proposito dovrebbe essere l'ottico a richiedere una visita da un osteopata! Il sistema visivo non é costituito dal solo occhio ma si integra con il cervello nell'interpretazione dei segnali e dell'ambiente circostante, il quale poi interagisce con altri sistemi propriocettivi per valutare la propria posizione nello spazio. Da non sottovalutare nemmeno la parte psicologica (stress, ambiente di lavoro, un trasloco, un lutto ecc).

      A tal proposito non é solo un problema di dialogo tra ottico e oculista ma sarebbe opportuno integrare un network di professionisti con diverse competenze.

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Grazie per il commento. Risponderó appena me ne accorgo (ultimamente non mi arrivano piú le notifiche dei nuovi commenti)