Gestire la dislessia con il colore

Da optometrista non parleró di tutte le problematiche di dislessia ma di quelle correlate alla visione, partendo da un concetto di base: la lettura e l'apprendimento passano per gli occhi come mezzo sensoriale per poi arrivare al cervello.

Considerate quello che scriveró come un umile parere di semplice optometrista: una visione poco efficiente puó essere concausa di dislessia.

Cosa intendiamo per visione poco efficiente? Una persona puó avere una buona acuitá visiva (vedere 10/10), sensibilitá al contrasto e stereopsi... ma potrebbe non gestire con precisione i movimenti di puntamento degli occhi.

Esistono infatti anche dei test (troppo spesso ignorati) per determinare vergenze (movimenti di avvicinamento e allontanamento), versioni (movimenti su uno stesso piano di distanza), pursuit (inseguire un bersaglio), saccadi (saltare da un bersaglio all'altro) e fissazioni (capacitá di mantenere un bersaglio fisso).

Esistono inoltre degli studi riguardo l'impulso nervoso di specifiche lunghezze d'onda che andrebbero a sovrastimolare alcune aree della corteccia visiva (Sindrome di Meares Irlen).
I filtri colorati servono proprio ad eliminarequelle frequenze luminose che eccitano eccessivamente la corteccia visiva disturbandone le funzionalitá.

I primi utilizzi di filtri colorati per migliorare la lettura in bambini con dislessia furono usati nel 1983, ma vi sono studi piú recenti (Wilkins, A.J., 2002-2003) che dimostrano come si possa drasticamente migliorare gli aspetti della percezione visiva modificando la percezione del testo in bianco e nero.

Lo stesso colore non va bene per tutti. Si puó peró testare l'efficienza di un colore nella lettura di un testo semplicemente sovrapponendo un acetato colorato. Per aiutare la lettura esistono anche righelli dotati di filtri colorati, studiati per aiutare a seguire una linea (anche qua ci possono essere difficoltá della motilitá oculare, se devo aiutare gli occhi con un righello per seguire una linea).

Quando i filtri colorati non bastano...

Come accennato in precedenza l'efficienza visiva é determinata da piú fattori di quanti si creda. É comune immaginare che basti vedere 10/10 per essere a posto con la visione, ma non basta.
Allo stesso modo il filtro colorato non va bene per tutti.

Un sistema visivo che fatica a muovere gli occhi e spinge l'utente a muovere la testa per seguire una riga di lettura porterá ad una ridotta efficienza e renderá piú faticoso il compito. Un bambino che fa troppa fatica a leggere abbandonerá volentieri il compito per dedicarsi ad altre attivitá.

Per comunicare quanto complessa possa essere la gestione é doveroso citare anche studi del Dr. Sandro Franceschini sull'uso di videogames d'azione per attivare le stesse aree del cervello usate durante la lettura. Come optometrista in quel tipo di videogames vedo infatti la necessitá di utilizzare diverse abilitá visive: saccadi, pursuit e fissazioni.

Discreti anche i risultati ottenuti con visual training sportivo (SVTA e Sportvision) atto ad attivare processi attentivi e ad addestrare il sistema visivo ai corretti movimenti e coordinazione.

Rimane necessaria comunque la diagnosi di un medico che dovrá riconoscere che quel bambino non è pigro, svogliato o poco intelligente, ma che ha delle difficoltá nella lettura e stabilirne la causa. Non limitatevi dunque a leggere ció che ho scritto ma rivolgetevi ai medici competenti.


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